“Il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. Un’altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. Un’altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto. Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe”
Matteo 4,3-8
Anche noi, ogni giorno della Quaresima, pianteremo un seme che rappresenta le nostre buone azioni o l’impegno nel comportarsi bene. La scuola dell’infanzia in fioriere create appositamente per l’occasione; la scuola primaria direttamente nel nostro nuovo giardino che si sta via via creando.
Piantare un seme nella terra buona significa ascoltare ciò che Gesù ci insegna e metterlo in pratica nella vita di tutti i giorni.
Non è sempre facile aspettare il tempo necessario per capire e vedere che questi gesti di amicizia, amore e condivisione portano a far nascere qualcosa di bello. La semina ci aiuta proprio in questo: bisogna avere pazienza, avere cura di ciò che si è piantato e saper aspettare, al momento giusto potremo finalmente raccogliere i nostri frutti.
“Non giudicare ciascun giorno in base al raccolto che hai ottenuto, ma dai semi che hai piantato”.
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